Il nome “saldatore” indica la funzionalità di questo attrezzo ovvero unisce fra di loro parti metalliche uguali o anche diverse e prima separate. La saldatura può interessare due parti distinte e in metallo o in leghe metalliche dello stesso tipo ma anche di genere diverso.
Grazie al saldatore si riesce a realizzare una giuntura e una unione fra due componenti diverse tra loro; l’unione cioè la saldatura, sarà perfettamente stabile e i due elementi uniti insieme saranno da quel momento inscindibili a meno che non si intervenga con l’uso di un dissaldatore.
Vediamo allora come si verifica il processo di collegamento fra i metalli e in quali situazioni si usa un saldatore. L’unione si ottiene in due passaggi fondamentali: l’uso del calore e la pressione. All’inizio le due parti da saldare vengono sottoposte al processo di riscaldamento mentre, giunti quasi a temperatura di fusione, si possono legare insieme facilmente creando il “cordone di saldatura”.
E allora quando viene utilizzato il saldatore? E’ uno strumento di cui non si può fare a meno in alcuni settori professionali come ad esempio tutti quelli che trattano i metalli o come ad esempio le gioiellerie o le officine meccaniche. Un saldatore è facile trovarlo anche nelle case, certamente non il modello altamente professionale, ma quello più semplificato e ad uso ridotto non manca per permettere di effettuare piccoli lavoretti di manutenzione domestica; se ad esempio si spezza il cavo di un alimentatore come quello del cellulare o di qualsiasi altro elettrodomestico, il saldatore ci viene in aiuto permettendoci di rimediare alla situazione con una certa rapidità e precisione a patto però che lo si sappia usare. Quindi sappiate che esistono due grandi categorie in cui rientrano i saldatori: la prima è quella a pressione, la seconda è quella a fusione.